«Uscì dal lago e si soffermò a contemplare la sua immagine riflessa. “Fate presto”, disse, “non voglio sentire dolore”. Sabato, mezzogiorno. Sua moglie è appesa accanto al tavolo. Il suo odore mi fa bruciare le narici. Mia nonna fa le pulizie per vivere».
Se non vi raccapezzate è colpa mia: suggestionata da un’affermazione di André Breton, secondo il quale «non è necessario introdurre il surrealismo in Grecia perché la Grecia è già surrealista», ho voluto cimentarmi in una sorta di gioco, appunto, surrealista mescolando gli incipit dei racconti greci da me tradotti e qui proposti.